Stagione 2025-2026

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Dal 5 al 8 febbraio

kind of MILES

di e con Paolo Fresu

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di e con Paolo Fresu tromba, flicorno e multieffetti

e con 

Bebo Ferra chitarra elettrica 

Christian Meyer batteria 

Dino Rubino pianoforte e Fender Rhodes

Federico Malaman basso elettrico

Filippo Vignato trombone, multieffetti, synth

Marco Bardoscia contrabbasso

Stefano Bagnoli batteria 

regia Andrea Bernard

new media artist Marco Usuelli, Alexandre Cayuela

disegno luci Marco Alba

costumi Elena Beccaro

produzione Teatro Stabile di Bolzano

Scheda spettacolo

kind of Miles è un’opera teatrale e musicale scritta, composta e interpretata da Paolo Fresu che evoca l’universo creativo e visionario di Miles Davis, immenso musicista scomparso nel 1991. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, è destinato a un tour pluriennale.

Unisce il racconto di Fresu dedicato a Davis, una delle personalità più eccentriche e influenti della storia recente, con un percorso musicale che mira a ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche e umane. La regia è curata dal bolzanino Andrea Bernard, artista dall’attività internazionale, legato a doppio filo al teatro stabile della sua città e capace di spaziare dalla prosa alla lirica, campo - quest'ultimo - in cui di recente Bernard è stato insignito del Premio Abbiati per la regia del Don Carlo di Giuseppe Verdi.

kind of Miles chiude idealmente la trilogia prodotta dal TSB che ha visto Paolo Fresu protagonista di Tempo di Chet e Tango Macondo con un lavoro musicale e teatrale capace di disegnare il mondo creativo e visionario del trombettista statunitense nato nel 1926.  «Chet Baker e Miles Davis sono stati i miei artisti di riferimento, due artisti che ho molto amato e ai quali mi sono sentito molto vicino. Miles ci ha insegnato ad andare sempre avanti. Credo che in questo momento storico, al di là dell’estetica, ci sia un bisogno impellente di vedere oltre le cose. Forse saranno proprio la visionarietà, la poesia e il coraggio a darci la possibilità di salvare il pianeta» riflette Fresu.

La narrazione di Fresu, che firma anche la drammaturgia, è puntellata da momenti personali di vita vissuta - soprattutto l’apprendistato del jazz a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta - e vive del dialogo costante tra brani musicali originali, da lui composti e interpretati assieme a Bebo Ferra (chitarra elettrica) Christian Meyer (batteria), Dino Rubino (pianoforte e Fender Rhodes) Federico Malaman (basso elettrico), Filippo Vignato (trombone, multieffetti, synth), Marco Bardoscia (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria), e le suggestioni delle video proiezioni. Una formazione musicale d’elezione, composta da diverse personalità e diversi strumenti, acustici ed elettrici, che sottolineano il percorso discografico e live del “Prince of darkness” sotto il profilo del suono e della ricerca. 

La scatola scenica che ospita gli artisti è abitata dai visual di Marco Usuelli e Alexandre Cayuela: un progetto visivo dal linguaggio profondamente contemporaneo che si intreccia alla narrazione e alla musica. Seguendo l’indole sperimentale e la tensione alla ricerca che ha sempre contraddistinto Davis, la tecnologia entra a far parte dello spettacolo, interagendo con le immagini. Grazie alla collaborazione con la Facoltà di Ingegneria della Libera Università di Bolzano, in alcuni momenti dello spettacolo i segnali biometrici e acustici vengono utilizzati per generare alcune componenti del racconto visivo: in kind of Miles le emozioni e i suoni prendono forma e movimento. Il disegno luci pensato per completare il dispositivo scenico è di Marco Alba, i costumi originali, che rievocano gli anni Settanta, sono di Elena Beccaro.

In occasione del debutto in prima assoluta dello spettacolo, il 24 ottobre 2024, è stato pubblicato l’album doppio kind of Miles (CD e Vinile) con tracklist differenti.

Estratti dalla rassegna stampa 

«… mettete sul palco un jazzista italiano dal calibro europeo, affiancategli musicisti di una bravura mostruosa, assegnate come tema della serata “Miles Davis, vita e opere” e il risultato sarà scontato, davvero difficile sbagliare. Se però quel musicista è Paolo Fresu con la sua capacità di inserire all’interno della narrazione sulla vita di Davis, memorie autobiografiche mai fuori luogo […]; con la band a contrappuntare il racconto, utilizzata come pantografo: a sinistra gli strumenti acustici, a destra quelli elettrici […]. Di scontato non c’è più nulla, ascoltando in parole e musica l’epopea di un musicista straordinario, non trombettista, non jazzista, ma come mirabilmente ci racconta Fresu, uno dei Grandi Visionari della Musica».   torinosette, Ferruccio Martinotti

« […] band davvero efficacissima e di qualità. A trainare tutto questo, un Fresu mattatore: non solo e non tanto come solista con tromba e flicorno e bandleader durante i momenti musicali, ma proprio come voce durante i momenti narrativi. Momenti peraltro molto azzeccati, ben scritti».   Rollingstones.it, Damir Ivic

«Senz'altro riscuoterà il successo ampio già riservato ai due spettacoli precedenti, ma in questo caso, sia per il calibro del personaggio a cui è rivolto il tributo, che per il coinvolgimento emotivo del suo autore, il lavoro rappresenta una prova importante e impegnativa. […] Un lavoro prezioso. Anche di forte valore divulgativo per chi volesse capire certi meccanismi che stanno alla base della creazione: nel jazz, in Miles e nell'arte musicale del nostro tempo in generale. Con musicisti che hanno offerto generosamente spunti personali in modo pregevole».  allaboutjazz.com, Giuseppe Segala

«La grandezza di questo esperimento di Fresu è nella capacità di misurarsi con un mito attualizzandolo, muovendosi tra bravura, adesione e originale interpretazione, lirismo e umile distacco. Applausi per tutti i musicisti». Teatro.it, Laura Lavinia Morisco 

«[…] Lo spettacolo-concerto è la storia di un dialogo, di una relazione profonda tra due persone che pur essendo così intime non si sono mai incontrare (meglio fuggire dal mito, troppa luce può accecare). È una sessione che combina profondità di spazi in una scenografia di tecnologia calda, musica viva ad alto grado di commozione, e l’approccio di un grande musicista che si professa discepolo riconoscente, e perciò maturo per la sua propria personalità. Per improvvisare bisogna essere molto preparati».  Alto Adige, Paolo Mazzucato

«Un omaggio intimo a un maestro, un eccellente pezzo di bravura, un incontro di arti per esplorare i segreti del suono. Paolo Fresu e la sua band sono al Carcano di Milano». Cultweek.com, Chiara Palumbo

«…il concerto teatrale ci sembra uno degli esperimenti migliori visti sulla scena negli ultimi anni. Ogni cosa è studiata e pensata per liberare emozioni, in musica ma anche con le parole, che Fresu dimostra di saper gestire con personalità e autenticità. Ottimi i musicisti, bellissimi gli standard reinterpretati e bravo Fresu a condurli come un sapiente capo banda nel suo regno. Uno spettacolo, vogliamo credere, che resterà nella memoria a lungo».  Micheleweiss.it

GIORNO ORARIO PREZZO DA
Gio 5 feb 19:30 € 31,20 Acquista
Ven 6 feb 19:30 € 31,20 Acquista
Sab 7 feb 20:30 € 31,20 Acquista
Dom 8 feb 16:30 € 31,20 Acquista

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