Un teatro non è semplicemente un contenitore vuoto da riempire di proposte e spettacoli. Un teatro è un luogo pubblico, uno spazio fisico, da abitare, definire e condividere con altri cittadini. Lo spettacolo è la punta dell'iceberg di tutta una serie di attività e azioni diurne e serali, capaci di interfacciarsi col presente storico e col territorio in cui quel teatro è sito. Occorrono progetti identitari che stabiliscano con la città e con i suoi cittadini una relazione diretta, speciale, unica.
Dopo lo straordinario successo del progetto triennale El Nost Milan, ispirato all'opera omonima del Bertolazzi, il Teatro Carcano presenta I promessi sposi, un viaggio triennale di arte partecipata nell'universo del Manzoni e della sua opera più famosa.
Il Teatro Carcano è uno dei teatri più antichi di Milano. Il famoso grido "W Verdi" che stava a significare l'esultanza popolare per l'Italia unita risuonò sicuramente anche tra le mura del Carcano. Il Carcano è stato un punto di riferimento per la cultura (e la lingua) milanese e lombarda dal tardo Ottocento e per gran parte del Novecento.
Manzoni è uno dei cittadini e letterati più illustri di Milano. E nel 2025 si compie il 240° anniversario di nascita. Ci è parso assolutamente naturale e necessario rivolgerci al grande scrittore per immaginare un viaggio lungo tre anni attraverso gli echi, i rimandi, le suggestioni che i suoi temi hanno nel contemporaneo.
Per realizzare un'opera partecipata che veda i cittadini come attrici e attori, parte attiva del processo creativo, occorre rivolgersi a dei classici, a quei testi che sono diventati patrimonio condiviso, conosciuti da una larga maggioranza di persone. Chi non ha dovuto studiare I promessi sposi a scuola? E se anche per caso non li avesse affrontati, chi non ha pronunciato o sentito pronunciare frasi che sono diventate di uso comune come « ... del senno di poi son piene le fosse»? Chi non ha altresì odiato quegli studi forzati, quell'idea di un letterato cupo e serioso dedito al giudizio implacabile, al cattolicesimo più bigotto?
Eppure è anche grazie al Manzoni se oggi abbiamo una lingua con cui intenderci e parlarci. Ed è al Manzoni che dobbiamo quel dipinto così vivo e intramontabile dei vizi e delle virtù di un popolo che è il popolo di cui siamo parte, di un'Italia tanto fragile quanto bella. E se solo si prova a guardare con occhi limpidi alla sua opera e persino alla sua vita, si scopre un uomo pieno di umorismo, di amore per la giustizia e per il prossimo, un grande artista che ha saputo rendere le imprese di Garibaldi fatto di cultura e di speranza. Si scopre che I promessi sposi sono un'opera bellissima, divertente e travolgente, un'opera che ha lasciato per sempre il segno.
CAPITOLO 1 (2025): L'EREDITÀ DI MANZONI - Quiz show su Manzoni e su I promessi sposi
Per il primo anno di viaggio manzoniano, presentiamo uno spettacolo dove il pubblico sarà chiamato a rispondere a delle domande e a delle sollecitazioni sull'argomento. Una sorta di gioco a quiz, teatrale.
Ci è sembrato necessario partire dall'opera e dal suo autore, ripassare i fatti, riportare alla coscienza l'originale, prima di avventurarci in riscritture e manipolazioni varie. Il fine è conoscere, al di là dei pregiudizi. Quale eredità ci lascia questo straordinario materiale? Il mezzo è il teatro partecipato, ma questa volta non preparato prima attraverso i consueti laboratori rivolti ai cittadini, bensì agito direttamente all'interno dello spettacolo stesso attraverso il gioco del quiz (da cui il rimando divertito alla nota trasmissione televisiva). Il pubblico ogni sera diventa "concorrente", parte attiva dello spettacolo.
Si andrà da questioni relative alla trama del romanzo, a fatti di vita dell'autore, al senso e alle ragioni di alcune scelte fine a giocare sui se e sui ma… sui rimandi all'oggi, alle nostre vite, all'attuale situazione socio-politica.
Se fossi un personaggio della storia, chi saresti? Chi se la sente di dichiarare la propria somiglianza con Don Abbondio? Ma se fossi stata al posto della monaca di Monza - il cui vero nome è...? - cosa avresti fatto? Ma… ti sta simpatica Lucia? E poi chi è Lucia per davvero? Di che cattolicesimo stiamo parlando? Quello di Fra Cristoforo? Quello del cardinale Borromeo? Quello di Donna Prassede? Ma Carneade… chi era costui???!!! Riascoltiamo insieme questo passo, è bellissimo, no? A cosa ci fa pensare oggi? Andrebbe a finire diversamente se fosse oggi?
Le persone dovranno iscriversi al gioco nei giorni precedenti allo spettacolo e poi saranno sul palco accanto a Lella Costa che, tra un brano e l'altro dei Promessi sposi, tra un contributo video e l'altro, porrà loro le domande sul tal argomento, sul tal personaggio, sul tal fatto: il pubblico sarà dunque l’attore e il drammaturgo co-protagonista della serata e dello spettacolo.
E non solo. Cercheremo di capire insieme da dove nasca l'antipatia viscerale di molti di noi verso il Manzoni. Staneremo pregiudizi, scopriremo dettagli che non ci erano noti, collegamenti imprevisti, paesaggi inediti, passaggi che credevamo noti e che forse tanto noti non lo sono.