L’ingresso allo spettacolo è gratuito sino ad esaurimento posti disponibili (limitati).
Dalle ore 19.00 verranno distribuiti i tagliandi di ingresso per l’accesso in sala.
“Certo, sarebbe un gran vantaggio poterla immaginare, tutta intera, dai tratti femminili, dato il nome…”
Questi sono i versi iniziali di La Patria (edizioni Nottetempo), una lunga poesia di Patrizia Cavalli, poetessa italiana tra le più significative. Poesia che prosegue così:
"Capita a volte/ che hai un mezzo pomeriggio in una delle tante/ belle città italiane di provincia./ Vai dove devi andare, non hai voglia/ di fare la turista, e anzi scegli/ stradine laterali, senza gente;/ camminando t’imbatti in uno slargo/ con una chiesa, di quelle un po’ neglette,/ spesso chiuse; sei già in ritardo, ma guardi/ la facciata che sonnecchia, e subito/ i tuoi passi si allentano, si disfano,/ si fanno trasognati finché non resti/ immobile a chiederti cos’è/ quel denso concentrato di esistenza/ sorpresa dentro un tempo che ti assorbe/ in una proporzione originaria./ Più che bellezza: è un’appartenenza elementare, semplice, già data./ Ah, non toccate niente, non sciupate!/ C’è la mia patria in quelle pietre addormentata.
Lella Costa interpreta il poetico testo di Patrizia Cavalli che celebra la patria come sentimento di appartenenza e speranza, riscoprendo nei luoghi comuni e nelle piccole cose la bellezza e il senso profondo di casa. Patrizia Cavalli, intervistata su cosa significhi il termine 'patria', rispose che non la sentiva come un’istituzione quanto come un sentimento di appartenenza: la si può riconoscere solo dove e quando la si incontra, magari anche in luoghi lontani dalla propria geografia. Inoltre, disse: «fare bene quello che si fa, fosse anche la cosa più umile, per me è la patria».