Scuole medie inferiori, Scuole medie superiori

10 febbraio 2025

AL SUO POSTO

… e se il mondo fosse al contrario?

Consigliato dai 13 anni

Programmazione

testo e regia Marianna Esposito

con Alberto Corba, Diego Paul Galtieri, Giulio Federico Janni, Libero Stelluti

voci Dominique Evoli, Federico Palumeri, Federica Toti, Marianna Esposito, Francesca Ricci

assistenza alla regia Francesca Ricci

scenografia Stefano Zullo

foto e video Emanuele Limido

produzione Compagnia Teatring

 

Durata: 75 minuti + incontro con la compagnia

Scheda spettacolo

Come vivrebbero gli uomini, se il mondo fosse sempre stato matriarcale? Immaginiamo un mondo matriarcale, e poi, in questo mondo, immaginiamo quattro amici. Hanno tutti più o meno quell’età in cui sei ancora giovane per sognare, e abbastanza vecchio per mettere su famiglia. Ognuno di loro è alle prese con i problemi di tutti i maschi del mondo: mantenersi giovani e belli, conciliare carriera e paternità, contrastare le discriminazioni di un mondo al femminile, vivere in un mondo dove un uomo deve fare il doppio della fatica per potersi realizzare ed essere preso sul serio.

Al suo posto è uno spettacolo che affronta in modo inedito il tema della discriminazione di genere e violenza sulle donne. Riguardo a ingiustizie, disparità sociali, violenza, siamo abituati alla narrazione delle vittime. La produzione culturale è piena di spettacoli che narrano la storia di donne vittime di violenze, stupri, abusi. Queste narrazioni, sebbene sicuramente utili per restare all’erta, non sollevano alcun contraddittorio, poiché davanti alle vittime non esiste nessuno che non denunci. Quello che ci interessa con questo spettacolo è mostrare la radice della violenza, non i suoi frutti. Perché solo osservando la radice si può estirpare una cultura impari.  

Al suo posto, nel suo plot drammaturgico, inverte l’ordine dei fattori: cambia il mondo attorno e, rendendolo da sempre matriarcale, mostra uomini che hanno gli stessi problemi delle donne del nostro mondo. Il focus dello spettacolo è affermare che la violenza parte da lontano, spesso da piccoli gesti, abitudini, o linguaggio, che instillano nelle menti la disparità. E che anziché santificare le vittime e crocifiggere i carnefici (che è operazione alquanto semplicistica), si può lavorare tutti perché cambi l’humus nel quale la violenza nasce, si nutre e cresce.

Lo stile

Il teatro per noi è un mezzo, non un fine; lo utilizziamo come filtro per parlare di ciò che ci preme, siano essi temi sociali, politici, intimi. Abbracciamo i princìpi del “teatro poetico”: uno stile di teatro che fa poesia di immagini, dove nessun elemento in scena è mai puramente decorativo. La scena è chiusa in uno spazio di 2,5 x 1,5. Il bancone di una caffetteria e quattro sgabelli. Tazzine, piattini, posate. Consumano le loro colazioni in una azione conviviale perenne, e lo spazio diventa caffetteria, ma anche vetrina, teca, gabbia, trappola.

Il metodo di creazione drammaturgica è la scrittura scenica: i copioni sono frutto di laboratorio con gli attori. Il lavoro si arricchisce di stimoli culturali, scritti, suggestioni, improvvisazioni su allegorie e oggetti di scena. Al termine di questa fase scriviamo il copione e montiamo lo spettacolo contemporaneamente. 

Cosa scrive la critica

«Al suo posto è uno spettacolo che saprà sicuramente colpire e lasciarvi una sana riflessione da portare a casa e sulla quale continuare a rimuginare».  

(Recensione: “Al suo posto”, Michele Ciardulli, «Milano Teatri», 23 giugno 2022)

«Invece di una narrazione imprigionata negli stereotipi maschili, il testo di Esposito ne rovescia con ironia i termini della relazione, attraverso la buffa storpiatura dei vocaboli.

(Al suo posto, Andrea Gardenghi, «TeatroECritica», 11 dicembre 2022)

 

I pareri di giovani spettatrici e spettatori

«Uno degli spettacoli che ho più amato in questi ultimi anni».  

«Un impatto particolare che mette a confronto una tipologia di vita che non siamo abituati a vivere e vedere. Il matriarcato sarebbe completamente diverso e i vostri spunti sono perfetti per capirne le possibili dinamiche».  

«Al suo posto ci mette faccia a faccia con la realtà di una società non paritaria».  

«All’inizio un po’ faticoso abituarsi al punto di vista ribaltato, poi divertente e commovente, molto bello: lo ricorderò!».  

«È un modo intelligente di farci mettere nei panni dell’altro e ricordarci che questi temi, la parità di genere e la violenza, non riguardano solo le donne».  

«Spettacolo bellissimo, scorrevole e importante. Al suo posto riesce nella difficile impresa di mettere in scena tutte le differenze che vigono tra i due sessi e non si ride mai senza un successivo contraccolpo emotivo. I quattro attori in scena rispecchiano quattro tipologie di uomini che, andando avanti con lo spettacolo, si trasformano in quattro problematiche diverse che moltissime donne si trovano costrette ad affrontare. Lo spettatore riesce a credere nel mondo al contrario che viene dipinto in questo spettacolo».  

«Uno spettacolo sovversivo, acuto, che permette di cogliere alcune delle assurdità del nostro tempo, da cui partire per fare una reale riflessione su quella che viene definita parità dei sessi, che ancora sembra essere lontana».  

«Inaspettato, sorprendente, diverso, una nuova prospettiva per far capire a tutti (donne comprese) la difficoltà di vivere ogni aspetto della vita “da donna”».  




***

 

BIGLIETTO STUDENTI

Posto unico € 12,00

Gli studenti con disabilità certificata hanno diritto al biglietto omaggio.

Accompagnatori gruppi scolastici: è previsto 1 omaggio ogni 15 studenti paganti, altrimenti ridotti a € 5,00 per accompagnatori in esubero rispetto al rapporto di 1:15.

GIORNO ORARIO
Lun 10 feb 11:00

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