Dario Fo e Franca Rame hanno scritto “Coppia aperta, quasi spalancata” in un periodo in cui l’Italia, grazie ai movimenti di contestazione e soprattutto al contributo di quello femminista, subiva grandi mutamenti: venivano approvate fra l’altro le leggi sul divorzio, sull’aborto e sull’annullamento del delitto d’onore. Sono passati quarant’anni ma il loro testo è tutt’altro che superato.
La regia di Renato Sarti sa valorizzare i sincronismi perfetti di una macchina teatrale che prevede, fin dalla scrittura, il coinvolgimento del pubblico e che, in un susseguirsi continuo di dialoghi serrati, situazioni ai limiti del paradosso e colpi di scena tragicamente comici, parla delle dinamiche sentimentali presenti nelle coppie oggi come ieri. Lo spettacolo denuncia l’arretratezza emotiva, culturale e affettiva di certi uomini “sempre arrazzati” e soprattutto pronti a menar le mani, e valorizza la sensibilità e l’ironia di donne come Antonia, eroina di tutte le mogli tradite e trascurate.