Un percorso che intreccia il racconto diretto con diversi passaggi degli ultimi adattamenti teatrali di Daniel Pennac, dove il mondo narrativo e onirico dell’autore abita la scena. Daniel Pennac, in scena con Pako Ioffredo e Demi Licata, con le musiche di Alice Loup e Antonio Urso, la mise en espace di Clara Bauer, entrerà dal vivo fra le pieghe dei suoi libri e dei suoi ultimi spettacoli, incontrando il pubblico in quella linea di confine fra interpretazione e narrazione, lettura e recitazione. La piuma e i sogni di Pennac giocheranno con la poesia della scena.
NOTE di Daniel Pennac
Quando sogniamo il nostro cervello produce delle immagini che si trasformano in sensazioni. Immagini e sensazioni non possono essere spiegate per come sono, abbiamo bisogno di utilizzare la parola. Nel momento in cui ci affidiamo alle parole, immagini e sensazioni non saranno più le stesse, la nostra intelligenza diurna le reinterpreterà, ed ecco che così nasce il racconto. Un racconto che vive in un diverso stato dell’intelligenza, quella analitica e narrativa, miracolosamente evocativa, differente dalle immagini che abbiamo intensamente vissuto nel nostro universo notturno, non meno efficace nel ridonare a chi ascolta le stesse sensazioni.
Che ci faccio qui? Che ci sto a fare dietro le quinte di questo teatro,
dietro a questa porta che sta per aprirsi sul palcoscenico?
Io!
Su un palcoscenico! Che mi ha preso?
Io che non ho mai voluto fare l’attore!
Tra poco la porta si aprirà e io mi precipiterò in scena.
Perché? Perché io? In che cosa mi sono andato a cacciare?
Ma che cosa ho nella testa?