"Cosa si può dire di Giovanna d’Arco che non sia già stato detto, scritto, cantato, filmato? E’ con questa domanda, ironicamente provocatoria, che inizia lo spettacolo. Giovanna d’Arco, o meglio Jeanette, come amava essere chiamata, è stata infatti oggetto di mille narrazioni, nelle differenti arti, fin da quando era in vita. Facendo tesoro di questo, lo spettacolo intende restituire, in parole e musica, un ritratto vario, dinamico, curioso per quanto fedele agli studi scientifici più rigorosi, di questa ragazza che, pur giovanissima e analfabeta, è riuscita a influenzare il corso della Grande Storia.
Il tutto è restituito dalla maestria di Lella Costa, grande narratrice e interprete dei giorni nostri, in una continua alternanza di toni, con la collaborazione di Gabriele Scotti per la drammaturgia. Il testo è interamente trapuntato dagli affascinanti brani tratti dall’opera verdiana, eseguiti al pianoforte a quattro mani dai giovani compositori e pianisti Betsabea ed Elia Faccini. " Gabriele Scotti
“L’arcangelo San Michele mi diceva: ‘Giovanna corri in soccorso del re di Francia, devi fargli riavere il suo regno.’ Pietà mio signore, io sono solo una bambina! Sono piccola, ignorante, non sono affatto forte.
Ci sono molti grandi capitani vicini al re, loro sono forti, loro sono abituati a fare la guerra. E poi, anche se perdono uomini in battaglia, dormono in pace lo stesso… Non fanno che cancellarli dagli elenchi. Io invece mi tormenterei troppo. Pietà mio Signore.
Eh no, nessuna pietà. L’Arcangelo era già scomparso, e io avevo il peso della Francia su di me.
Giovanna d’Arco è una delle 99 donne valorose che canto nel mio spettacolo Se non posso ballare…non è la mia rivoluzione!. Lì ho scelto di immaginare in poche frasi il suo spavento di bambina. In questo lavoro con Gabriele Scotti abbiamo invece fatto un lavoro di tessitura delle tante biografie che l’hanno ritratta, anche molto differenti e discordanti tra loro. Tra queste l’Allodola del drammaturgo Jean Anouilh.” Lella Costa