Stagione 2024 - 2025

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Dal 12 al 17 novembre

IL CASO JEKYLL

con Sergio Rubini e Daniele Russo

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con Sergio Rubini (Il Narratore / Hastie Lanyon) e Daniele Russo (Henry Jekyll / Edward Hyde)

e con Geno Diana (John Gabriel Utterson), Roberto Salemi (Richard Enfield / Poole / Ballerino), Angelo Zampieri (Danvers Carew / Ispettore Newcomen / Guest / Domestico), Alessia Santalucia (Lenore / Cameriera / Pensionante di Soho / Domestica / Fiammiferaia / Madre di Lizzie)

tratto da Robert Louis Stevenson

adattamento Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini

regia Sergio Rubini

scene Gregorio Botta

scenografa assistente Lucia Imperato

costumi Chiara Aversano

disegno luci Salvatore Palladino

progetto sonoro e musiche dal vivo Alessio Foglia

produzione Fondazione Teatro Di Napoli - Teatro Bellini, MARCHE TEATRO, Teatro Stabile di Bolzano

Scheda spettacolo

Il nostro Henry Jekyll è uno stimato e blasonato studioso della mente vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, proprio nello stesso periodo in cui nasce e si sviluppa la psicanalisi. Dopo un’affannosa e solitaria ricerca sui disturbi psichici dei propri pazienti, il grande luminare è approdato all’individuazione delle cause della malattia mentale: all’origine di quei disturbi vi è il conflitto tra l’Io e la sua parte oscura, la sua Ombra, quella battezzata in quegli anni con il nome di Inconscio

Secondo gli approdi scientifici del dottor Jekyll, l’Io anziché reprimere questa parte, che se troppo compressa improvvisamente potrebbe emergere in tutta la sua violenza fino a sfociare talvolta nella follia, deve imparare a riconoscerla e a stabilire con essa un rapporto, un dialogo costruttivo. L’Ombra, infatti, non è costituita solo da istinti e desideri inconfessabili, ma è anche e soprattutto fonte di creatività e di piacere, oltre a rappresentarci per ciò che siamo veramente, nel profondo

Il dottor Jekyll decide così di sperimentare su se stesso le sue teorie tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, a cui dà il nome di Edward Hyde. Ciò che il dottore non mette in conto è che una volta liberato quel suo famigliare oscuro, questi, anziché soggiacere alle regole del dialogo impostate dalla sua parte razionale, inizia progressivamente a vivere di vita propria dando libero sfogo alle sue inclinazioni più malvagie e violente fino a prendere il sopravvento sull’intera vita dell’esimio scienziato. 

A cadere vittima di Edward Hyde, oltre a tutte le figure chiave della vita del medico, ignare di chi si nasconda dietro quell’essere spregiudicato, sarà Jekyll stesso, che, al culmine degli orrori collezionati dal suo doppio malvagio, sarà messo di fronte all’amara scelta se continuare a tenere in vita Edward Hyde o “disinnescarlo” anche a costo di ucciderlo.

Note di regia di Sergio Rubini

Partendo dalla considerazione che il celebre romanzo di Stevenson Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde è un’apologia sulla condizione umana, avendo come tema centrale il doppio che poi è il doppio che alberga in ognuno di noi, abbiamo sviluppato una drammaturgia in chiave più chiaramente psicanalitica, più vicina a quelle teorie che si svilupparono quasi mezzo secolo dopo la pubblicazione del racconto stevensoniano e che ebbero il massimo dell’espressione negli approdi scientifici prima di Freud, poi di Jung.

Il nostro testo, infatti, spogliato da qualsiasi soluzione allegorica usata da Stevenson – che dà il carattere fantastico a tutta la storia, come la metamorfosi di Jekyll in Hyde attraverso un esperimento chimico, la cosiddetta “pozione” – , è piuttosto un viaggio nell’inconscio, nella fattispecie di un famoso luminare della medicina, Henry Jekyll, che ambendo all’individuazione di quelle che sono le cause della malattia mentale, si fa cavia e diventa poi vittima delle sue stesse teorie, tirando fuori dalla caverna del conscio ciò che è a lui stesso nascosto, la sua ombra, il suo Hyde.

Da ciò si evince chiaramente come il racconto da cui siamo partiti sia in effetti solo d’ispirazione a una storia più vicina ai temi della nostra contemporaneità, offrendo allo spettatore la possibilità non solo di rispecchiarsi in quelli che sono i pericoli ma anche i piaceri che scaturiscono dalla propria ombra, ma anche di essere spunto di riflessione sulla necessità di dialogare col proprio inconscio, portarlo fuori e condividerlo con la collettività per evitare che la nostra ombra scavi in solitudine nel nostro io un tunnel di sofferenze e violenza.

GIORNO ORARIO PREZZO DA
Mar 12 nov 19:30 € 31,47
Mer 13 nov 19:30 € 31,47
Gio 14 nov 19:30 € 31,47
Sab 16 nov 20:30 € 31,47
Dom 17 nov 16:30 € 31,47

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