“La fraternità può sembrare una condizione naturale, ma in realtà essa è un compito che sta sempre davanti a noi. La fraternità va costruita giorno dopo giorno perché non è spontanea, anche se è inscritta nelle generazioni umane. Quando è realmente vissuta, la fraternità chiede che regni l’uguaglianza di diritto e di fatto tra coloro che si dicono, appunto, fratelli e sorelle; chiede che la dignità sia discernibile in ogni uomo perché è un uomo, in ogni donna perché è una donna; chiede che sia riconosciuta quella libertà che non offende gli altri; chiede che ognuno si prenda cura dell’altro e viva con lui il legame fraterno. Vivere la fraternità è dunque la prima vocazione umana, il compito per eccellenza: solo così la vita diventa convivenza, comunità, la vita buona in pienezza attraverso la quale gli uomini e le donne si fanno più umani. In questo senso, vorrei tracciare alcune linee generali per vivere la fraternità.”
Enzo Bianchi, saggista italiano e fondatore della comunità monastica di Bose, indaga sull’urgenza di una nuova visione per un umanesimo fraterno e solidale dei singoli e dei popoli.