“Alcune cose stimolano la riflessione, altre no; quelle che generano nei sensi due impressioni contrarie nello stesso tempo le definisco stimolanti, mentre le altre non risvegliano secondo me la conoscenza intellettiva”
Platone, Repubblica (Libro VII)
L’opera di Platone è alla base del pensiero occidentale ma, mentre il suo intento è conoscere la radice del “bene” e di conseguenza del “buon governo”, molte delle soluzioni che immagina come “buone” ci lasciano attoniti, sbalorditi e confusi. Il buon governo, il governo “giusto”, può forse convivere con la forte censura che Platone impone? Può forse convivere la costruzione di uno stato ideale con la soppressione dei più deboli? La sua idea di democrazia sfocia, fin troppo spesso, in un’immagine che ci ricorda la peggiore dittatura. Eppure, nel suo pensiero limpido e assoluto, trasuda uno sguardo crudelmente lucido che non può lasciare indifferenti. In questo momento storico, così ricco di contraddizioni, dove una società democratica come quella europea preme per il riconoscimento dei diritti di tutte le minoranze e al contempo accetta fra i suoi membri stati guidati da principi sovranisti e dove il faro della democrazia, l’America degli Stati Uniti, dice di far guerre per “esportarla”, credo sia utile e necessario tornare all’origine della nostra idea di etica, per scoprire che, forse, tutte queste contraddizioni erano già presenti nelle fondamenta.
Sinossi e note
Socrate, invitato a cena dall’amico Polemarco, si diverte a cercare, assieme agli invitati, l’origine della giustizia. Stanno giocando e scherzando su cosa sia giusto, su chi sia l’uomo migliore, quando Trasimaco, furibondo, decide di intervenire: “Smettetela di farvi complimenti a vicenda! State farneticando, perché è evidente che il giusto è l’interesse del più forte!”. La furia di Trasimaco genera uno dei dialoghi più interessanti sull’etica e sulla politica. A differenza dell’opera originale, sulla scena sarà Platone a rispondere alla provocazione di Trasimaco, zittendo Socrate, per rivelare le intenzioni di un autore che ha sempre nascosto le proprie idee nella bocca del maestro. Platone ci condurrà in un viaggio alla scoperta della sua città ideale, dove, forse, pochi di noi vorrebbero davvero vivere.
Esaltando l’ironia che pervade alcune pagine del testo platonico, mostrando i contrasti interni (la censura di Omero nei primi libri e la sua esaltazione negli ultimi), giocando coi forti rimandi che risuonano in testi dei suoi contemporanei (Aristofane, Eschilo, Euripide) e dei nostri contemporanei, si immagina una commedia moderna, fatta di momenti coreografici e sonori, di canzoni, squarci comici e lirici, dove il conflitto si svolgerà prima di tutto nello spettatore, messo di fronte alla proposta di una città dai contorni mostruosi che ci affascina con la bellezza della sua inattaccabile logica.
Il progetto
“La Repubblica” è un progetto artistico e formativo che coinvolge i lavoratori dello spettacolo, studenti, professori e dipendenti dell’Università Statale di Milano.
Centro del progetto è lo spettacolo a partire dall’opera di Platone “Repubblica”, dove 6 attori professionisti, guidati dal regista Omar Nedjari, condurranno il dialogo, circondati da 12 allievi attori, studenti dell’Università Statale che, da studiosi delle parole di Platone, attraverso un percorso laboratoriale lungo più di un anno, presteranno il loro corpo e la loro voce al pensiero del grande filosofo.
Lo spettacolo, che già nel taglio drammaturgico vede un approccio critico originale all’opera di Platone, vuole essere pensato anche come strumento e occasione di dialogo sulle molte tematiche sollevate dall’opera filosofica. Pertanto sarà organizzato un ciclo di conferenze (gratuite e aperte al pubblico) in cui interverranno professori esperti del pensiero platonico e artisti.
La comunità accademica dell’Università Statale di Milano è coinvolta in quattro diversi momenti che costituiscono i pilastri del progetto:
-
Laboratorio di Regia condotto da Omar Nedjari.
-
Laboratorio Attori (che si svolge presso il teatro Carcano) condotto settimanalmente da Marika Pensa, Enrico Ballardini, Giulia D’Imperio e 2 workshop di approfondimento con Sandra Zoccolan e Mattia Fabris.
-
Laboratorio di Illuminotecnica e sound design, condotto da Roberta Faiolo.
-
Gruppo di traduzione del testo ad opera di studenti coordinati dal professor Andrea Capra e Giuseppe Zanetto.
Il progetto è stato approvato dalla Direzione Innovazione e Valorizzazione delle Conoscenze della Statale e si inserisce nell'ambito delle celebrazioni del centenario di Ateneo e il gruppo di lavoro comprende docenti e studenti dell’Università Statale in particolare il dipartimento di Studi Letterari Filologici e Linguistici e Scienze dei Beni culturali. È prodotto dalla compagnia Università degli Studi ARCUS in collaborazione con la compagnia ATIR con il sostegno del Teatro Carcano di Milano.
Lo spettacolo è una co-produzione Compagnia Università degli Studi Arcus e Atir Teatro Ringhiera, con il sostegno di Teatro Carcano.