Il moderno menestrello Davide Lorenzo Palla, dopo aver portato i suoi spettacoli teatrali nei bar di tutta Italia, approda in teatro con una trilogia shakespeariana tutta da gustare. I classici teatrali sono agiti, narrati e raccontati ed il pubblico è coinvolto e invitato a partecipare direttamente alla messa in scena. Il globe theatre 2.0 prende così vita in uno spazio che sta a metà tra l’intra il bar, il teatro ed il regno dell’immaginazione. Una trilogia unica nel suo genere ed in cui le tecniche del teatro di narrazione vengono applicate al grande classico e alternate a momenti di teatro popolare e partecipato per accompagnare il pubblico alla riscoperta di 3 grandi classici teatrali: Amleto, Il mercante di Venezia, Otello.
OTELLO
Lo spettacolo prende vita da una considerazione: tutti conoscono per sentito dire il geloso Otello, ma forse non tutti possono dire di conoscere veramente la storia del grande combattente moro, che dopo essere stato circuito dal diabolico Iago arriva ad impazzire di gelosia e ad uccidere la bellissima e cara Desdemona, che tanto amava.
Come è potuto succedere? È proprio questa la domanda da cui è cominciato il nostro lavoro di riscrittura del classico e a cui abbiamo cercato di rispondere raccontando la storia nel più semplice dei modi e con i mezzi semplici ma potentissimi che abbiamo a disposizione: il racconto, la fantasia e l’immaginazione.
Lo spettatore è accompagnato ad immaginare eventi, dettagli e particolari di uno spettacolo che non c’è.
Un cantastorie contemporaneo porta lo spettatore a volare libero nello sconfinato mondo dell’immaginazione, interpreta tutti i personaggi, recita i versi di Shakespeare e subito dopo torna a raccontare la storia rivolgendosi direttamente alla platea. Il classico viene agito, raccontato e illustrato in un turbinio di situazioni e di atmosfere sempre nuove, evocate di volta in volta dal poli-strumentista in scena. Il repertorio musicale di riferimento è quello delle bande di paese: marce funebri e marce di festa che accompagnano la fantasia del pubblico durante tutta arrivare al tragico, e disperatissimo, gran finale.