Tra i 28 eventi in programma che compongono il Festival IMAGINE, per la prosa è attesa Arianna Scommegna ne La vita davanti a sé dal romanzo di Romain Gary: più che un racconto, un’iniezione di coraggio, speranza, tenerezza e cura per l’anima. A Laura Curino è affidata un’avventura epica, quella di Camillo Olivetti - alle radici di un sogno, scritta insieme a Gabriele Vacis e dedicata all’avvincente storia di Camillo, padre di Adriano al quale è stata intitolata la piazza in cui si svolge il Festival. Pioniere, inventore, anticonformista capriccioso e geniale, Camillo fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere.
29 agosto ore 21.00
Ingresso gratuito
La vita davanti a sé
dal romanzo di Romain Gary
con Arianna Scommegna
e con Giulia Bertasi (fisarmonica)
produzione ATIR
Una storia commovente e ancora attualissima, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
“Avevano tutti e due bisogno di amore come non si era mai visto alla loro età, e dovevano unire le loro forze”. È la storia raccontata in prima persona da un bambino, Momò, nella Belleville miserabile e multietnica degli anni ’70. Momò vive al sesto piano, a casa di Madame Rosa, ex prostituta che accudisce bambini destinati altrimenti al brefotrofio. Momò è il preferito di Madame Rosa tra loro si crea un rapporto sincero e stretto che li legherà per sempre. È una storia che parla di cura. Del significato della cura come atto di responsabilità. Momò ci mostra come nelle situazioni più tragiche e amare della vita si possa trovare la forza di sorridere. La vita davanti a sé è un’iniezione di coraggio, speranza, tenerezza e cura per l’anima.
Il racconto prenderà forma attraverso la voce e l’interpretazione di Arianna Scommegna e la fisarmonica di Giulia Bertasi.
30 agosto ore 21.00
Ingresso gratuito
CAMILLO OLIVETTI - alle radici di un sogno
di Laura Curino e Gabriele Vacis
con Laura Curino
regia di Gabriele Vacis
collaborazione alla drammaturgia Laura Volta
produzione Associazione Culturale Muse
in collaborazione con Fondazione Teatro Stabile Torino
Un’avventura epica, quella di Camillo Olivetti: pioniere, inventore, anticonformista capriccioso e geniale, raccontata nella piazza a lui dedicata.
Olivetti è la storia di Camillo, che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. Con l’aiuto di biografie, interviste, testi letterari (indispensabile è stata l’arguta descrizione che di lui fa Natalia Ginzburg in Lessico Familiare) ne sono stati ricostruiti la vita, le figure che gli ruotano attorno, l’ambiente e le imprese.
Le voci narranti sono state poi affidate a due personaggi fondamentali della sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. Queste due donne, provenienti entrambe da una cultura di minoranza (ebrea la prima, valdese la seconda) sono state le protagoniste silenziose della formazione e della realizzazione del sogno olivettiano. È sembrato giusto riportare la loro voce in primo piano, paradigma delle tante voci femminili che in quegli anni hanno costruito nell’ombra.
È il racconto epico di un’avventura, e in quanto tale avvincente, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi.
La cosa più straordinaria è che è... tutto vero.